Un caro amico va a caccia, e non manca mai di fornirci di qualche pezzo di cinghiale, che noi non rifiutiamo mai, ovviamente! Di solito si tratta di spezzatino, e quindi è piuttosto semplice da fare, in umido, dopo la sua bella marinatura di una notte.
Questa volta il carissimo Mauro ha superato se stesso, e mi ha donato un meraviglioso carré.
Ho eseguito la solita marinatura, e l'ho lasciato a bagno nel vino (avevo un Syrah e ho usato quello) per una notte, con scalogno, carota, un pezzetto di finocchio con la sua barba, grani di pepe, chiodi di garofano, alloro, rosmarino, salvia. Ben coperto.
Il giorno dopo (ovvero la mattina di Natale, in questo caso), ben asciugato dal liquido, l'ho unto d'olio evo, e massaggiato con sale e pepe. Nient'altro. E l'ho adagiato in una teglia con nuove verdure, scalogni, carote, gusti vari, e due mandarini tagliati a metà. Ho pensato che, oltre ad un tocco di freschezza, sarebbero stati utili per non fare asciugare troppo la carne.
Forno a 180° per circa due ore. Ho controllato ogni tanto, ed ho bagnato il pezzo con il suo sugo, man mano che cuoceva. Le patate le ho cotte a parte, in un'altra teglia, affinché non assorbissero tutta l'umidità della carne.
Che dire? Non ho parole. Era squisito. La carne era strepitosa, e il giorno dopo, con la carcassa, ho ricavato un saporitissimo brodo per accompagnare piccoli raviolini. Non ci facciamo mancare niente. :)
Grazie infinite, Mauro!
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