domenica 31 ottobre 2010

Happy Halloween !!!








Mi fa molto ridere, questa cosa!!!
AHAHAHAHAHAH

Happy Halloween a tutti!!!! :)

giovedì 28 ottobre 2010

Cioccolato da spalmare





Questa crema di cioccolato è fantastica per gli appassionati del genere. Ma anche coloro che non amano la nota crema al cioccolato spalmabile, si troveranno assai sorpresi assaggiando questa. E' genuina, e con i ben distinguibili sapori di cioccolato e nocciole.

Ecco la ricetta, una vecchissima ricetta del Forum della Cucina Italiana. Porta la firma di Elena Di Giovanni.

200 gr. di cioccolato fondente
160 gr. di latte parzialmente scremato, fresco
100 gr. di nocciole tostate, intere
150 gr. di zucchero
90 ml. di olio di semi (l'olio di riso è il migliore, secondo me)
vaniglia


Ridurre in farina le nocciole con lo zucchero. Tritare anche il cioccolato, così si amalgamano i tre prodotti ridotti in polvere.

Mettere a fuoco molto basso il latte e l'olio, aggiungere subito gli altri ingredienti amalgamando bene e mescolando di continuo. Cuocere a 50°, non di più, per 5-6 minuti, sempre mescolando bene. Invasare.

Si conserva circa 15-20 giorni. Se in frigo di più.

Semplice no?

Da gustare su una fettina di Kouglof!!!






domenica 24 ottobre 2010

Kouglof La Durée





Per un attimo, mi sono sentita nuovamente sugli Champs-Elysées, perchè il sapore di questo kouglof era pressocchè identico a quello assaggiato nella pasticceria La Durée di Parigi. L'aspetto un po' diverso, non ho il vero e proprio stampo per kouglof, ma nessuno si è formalizzato per questo... :)





Sarà la nostalgia, sarà la suggestione, ma no ho saputo resistere alla tentazione di servirlo nello stesso modo, ossia come accompagnamento per il foie gras.

Una fetta di foie, burro, sale, e kuglopf appena fatto, friabile, dolce, fragrante.






L'insieme è una vera delizia, lo consiglio agli appassionati di foie.


Questa la ricetta, che ho seguito passo passo, senza sgarrare e resistendo all'impulso di aggiungere farina ogni tre secondi. L'impasto è molto appiccicoso, ma vale la pena fare un po' di fatica, perchè il risultato finale è delizioso.





Per la pasta brioche (dosi per due kouglof grandi):
280 gr. di farina
40 gr. di zucchero
5 gr. di sale
10 gr. di lievito di birra
4 uova
180 gr. di burro

Inoltre, per la farcitura:
150 gr. di uvetta (è specificato bionda del Sud Africa, ma sfido chiunque...)


Mettere l'uvetta a bagno in acqua calda per circa un'ora.

Versare la farina in una grande ciotola, disporre lo zucchero e il sale da una parte ed il lievito dall'altra. Attenzione: il lievito non deve essere in contatto con zucchero e sale prima di iniziare ad impastare, perderebbe le sue proprietà.

In una ciotola, battere le uova, versarle per due terzi dentro la ciotola più grande, e cominciare a mescolare con una spatola di legno; incorporare a poco a poco le restanti uova. Continuare l'impasto a mano finchè il composto non si stacca dalle pareti, a questo punto aggiungere il burro in pezzi, e continuare ad impastare finchè non si stacca novamente dalle pareti.
Riprendere la pasta e alla fine aggiungere l'uvetta scolata e asciugata con uno strofinaccio. Trasferirla dentro ad una ciotola e coprirla con un panno umido o pellicola, mettendola a riposo in un luogo caldo. Lasciarla raddoppiare di volume (circa 2 ore e mezza).

Ribattere la pasta per ridarle il suo volume iniziale e ripiegarla su se stessa. Porla in frigo per circa 2 ore e mezza. Lieviterà nuovamente.

A questo punto la pasta è pronta per essere utilizzata.

Imburrare gli stampi e dividere la pasta in due. Posizionarla dentro agli stampi e lasciare raddoppiare di volume a temperatura ambiente (circa 2 ore e mezza).

Cuocere in forno già caldo a 180° per 40 minuti circa, fino a doratura.






A questo punto, La Durée bagna il Kouglof con uno sciroppo di acqua, zucchero, mandorle e acqua di fior d'arancio. Io ho preferito evitare questo passaggio, già sapendo che l'avrei servito con il foie, non volevo una cosa troppo aromatica.





martedì 12 ottobre 2010

Italian Almond Tart


Ancora grazie a Tamara che mi regalò il libro Pie & Tart, di Williams-Sonoma. I dolci descritti sono semplici, e non solo riescono sempre alla perfezione, ma sono anche davvero squisiti.

Questa torta non è da meno. Quando la assaggi ti ritrovi a pensare "ma quanto buona è????".

Ecco come si presenta sul libro:




Molto dolce, adatta per colazione o come fine cena.

Ho tradotto la ricetta un po' liberamente, ma gli ingredienti sono al grammo. C'è da dirlo, perchè in questo libro, oltre alle misure americane, sono indicate anche quelle in grammi. Comodo.

Per la pasta:
1 tuorlo d'uovo
2 cucchiai d'acqua molto fredda
1 cucchiaio di estratto di vaniglia
200 gr. di farina 00
90 gr. zucchero
1 presa di sale
125 gr. di burro

Per il ripieno:
125 gr. di burro, a temperatura ambiente
250 gr. di pasta di mandorle, tagliata in cubetti di circa 2,5 cm.
60 gr. di zucchero
2 uova grandi
60 gr. di farina 00
105 gr. di marmellata di lamponi, prugne o ciliegie
45 gr. mandorle in lamelle

In una piccola ciotola, mescolare insieme il tuorlo, l'acqua e la vaniglia, e tenere da parte.

Per fare la pasta nell'impastatrice, mescolare insieme farina, zucchero e sale (io ho usato il Kenwood, con frusta flexi). Aggiungere il burro e mescolare finchè il composto non raggiunge l'aspetto di briciolame. Unire allora il composto di uovo e mescolare finchè la pasta non è pronta.

Trasferire la pasta sul piano di lavoro leggermente infarinato. Si può usare subito, oppure tenere in frigo, avvolta nella pellicola, finchè non è ben fredda, per circa 30 minuti. Questa ricetta chiede di senderla subito, metterla in una teglia da crostata (imburrata e infarinata) del diam. di 24 cm., e poi tenerla in frigo per circa 30 minuti.

Nel frattempo, accendere il forno a 180°. Foderare la teglia con carta forno, riempirla con ceci o fagioli secchi e cuocere per circa 25/30 minuti.

Preparare il ripieno.
Nell'impastatrice, sbattere il burro finchè non risulta morbido. Aggiungere la pasta di mandorle, un pezzo alla volta, sempre cercando di rendere il composto liscio dopo ogni aggiunta. Mentre si continua a sbattere, aggiungere lo zucchero. Unire le uova, una alla volta, sempre sbattendo bene prima di aggiungere la successiva. Infine la farina.

Spalmare il fondo della torta della marmellata prescelta e versarvi sopra il composto di pasta di mandorle, a cucchiaiate, sempre lisciandolo bene.
Infine, cospargere la superficie con le mandorle a lamelle.

Cuocere in forno finchè la torta non diventa dorata, e il centro è fermo (fare la prova stecchino eventualmente). Lasciare raffreddare la torta completamente.

Il giorno dopo è ancora migliore!




Ed ecco una fetta. Come si vede dalla mancanza di contrasto cromatico, io ho utilizzato marmellata di arance amare, invece che una più vivace di lampone o ciliegie. Il contrasto era però nel gusto, e questa è una cosa che mi è piaciuta molto.



martedì 5 ottobre 2010

Torta di Carote di Alda



Questa torta è sorprendente.
Sorprendente perchè, con la sua dolcezza e fragranza, conquista anche i più scettici, quelli che al solo sentire la parola "carote" storcono il naso. :)

Sorprendente perchè facile da fare.

Sorprendente perchè priva di grassi, un po' come se fosse un pan di spagna molto aromatico.

Sorprendente perchè finalmente qualcuno ha detto che è più buona della caprese !!!!!!





Vorrei riportare la ricetta originale della cara Alda, perchè mi sembra giusto citare tutti i suoi suggerimenti, con le sue esatte parole.


Eccola:





Rublitorte di Alda

250 g. carote, pesate da pulire, grattugiate
150 g. nocciole
150 g. mandorle
5 uova, divise
300 g. zucchero
buccia di limone grattugiata
75 g. farina
1 cucchiaino raso di lievito
burro e farina per la forma (diametro 26 cm.)
250 g. zucchero a velo per la glassa

Battere a crema i tuorli con lo zucchero, aggiungere la buccia di limone e la farina setacciata con il lievito, poi le carote, le mandorle e le nocciole, alternandole; da ultimo, gli albumi montati a neve fermissima.

Cuocere circa un'ora a 180°, o anche 170°, ciascuno si regoli con il suo forno, ma perchè la torta riesca ben cotta, la cottura dev'essere prolungata, e una temperatura troppo alta rischia di bruciacchiare l'esterno prima che l'interno sia cotto.

Glassare la torta e decorarla con ricciolini tagliati da un lime, o, per la festa dei bambini, con carotine fatte impastando del marzapane con coloranti naturali.





Io non ho glassato la torta, mi sono limitata a cospargerla di zucchero a velo, e decorarla con le piccole carotine suggerite da Alda. Le mie sono in pasta di zucchero, con un piccolo pezzetto di cannella come "ciuffo".






Ecco l'interno, molto fragrante e leggero. Quasi quasi invita ad una farcitura, proprio come se fosse un pan di spagna. Ma è tanto buona così, con il caffè del mattino...