mercoledì 30 novembre 2011

Sweet Potato Pie - Williams Sonoma



Dopo la puntatina a New York, mi è rimasta la grandissima voglia di provare a fare questo dolce che là si trova un po' dappertutto. Io lo trovo delizioso, anche se il mio, fatto con le patate dolci bianche e non arancioni, è risultato più compatto e solido. L'originale è molto più umido, quasi si scioglie in bocca.

Ho trovato la ricetta di Williams Sonoma, sul volumetto Pie & Tart che mi regalò mia cognata tempo fa, e che ancora ringrazio!!! Ecco cosa dice:


Le patate dolci sono le radici commestibili di una pianta appartenente alla specie "morning glory".

Alcune hanno buccia scura e polpa giallo chiara, e una densità asciutta e morbida, una volta cotte, simile a quella delle normali patate. Altre hanno la buccia rosso scuro o violetto, e polpa arancione, e sono soffici e umide una volta cotte. Queste ultime sono più dolci, e sono conosciute negli Stati Uniti come "yams", anche se non sono realmente le "yams", queste ultime appartengono ad una specie diversa, e sono raramente reperibili negli Stati Uniti. Entrambi i tipi possono essere usati per questa ricetta, anche se la yam è preferibile, particolarmente la Garnet yam.



Io ho omesso il "pecan streusel", pertanto ho tolto tutte le parti della ricetta che riguardavano questa copertura.


Ecco gli ingredienti:


1 dose di "basic pie dough" di Williams-Sonoma


1 grande patata dolce


3/4 di tazza di zucchero di canna


1/2 cucchiaino di sale


2 uova


1 cucchiaino di cannella macinata


1 cucchiaino di zenzero in polvere


1/4 di cucchiaino di "all spice"


1 tazza e 1/4 di panna



Piegare la pasta a metà, e trasferire in una teglia da 9 pollici. Svolgerla e metterla nella teglia, pressando sul fondo e sulle pareti per farla ben aderire. Usando forbici da cucina, tagliare i bordi in eccesso, lasciando fuoriuscire 3 - 4 pollici. Ripiegare i bordi su se stessi e pizzicarli per creare un bordino decorativo.


Mettere in frigorifero per circa 30 minuti. Nel frattempo, accendere il forno a 190°. Farlo scaldare.

Foderare il guscio di pasta con alluminio o carta forno, e riempire il guscio con gli appositi pesi, o con legumi secchi. Cuocere per circa 20 minuti, poi sollevare un lembo della carta, se l'interno appare umido, cuocere ancora controllando ogni 5 minuti, finchè la pasta non assume un colore dorato pallido, comunque per un totale di 25/30 minuti. Trasferire su una gratella e abbassare la temperatura del forno a 170°.


Per il ripieno, bucare le patate con una forchetta, metterle direttamente sulla griglia del forno e cuocere finchè sono tenere, circa 55 minuti. Provarne la consistenza con la lama di un coltello. Alternativamente, cuocerle nel forno a microonde a massima potenza, circa 6 minuti per parte.


Lasciare raffreddare. Sbucciarle e schiacciare la polpa con la forchetta oppure nel robot da cucina. Misurarne una tazza per il ripieno, e conservare il resto per altre preparazioni.



In una larga scodella, mescolare insieme lo zucchero, il sale e le uova. Aggiungere cannella, zenzero e il mix di all spice. Aggiungere la puree di patate e la panna, e mescolare fino a rendere fluido il composto. Versare nel guscio già parzialmente cotto.


Infornare fino a quando il ripieno non si è leggermente alzato, e risulta solido nel mezzo, circa 20/25 minuti. Lasciare raffreddare.


Tagliare la torta a fette e servire eventualmente con gelato alla vaniglia.
Proprio come fanno al Virgil's Real Barbecue
http://cucinadiviola.blogspot.com/2011/11/ristorante-virgils-real-barbecue-new.html




Ecco l'interno, con una fetta. Davvero squisita.



La ricetta del "basic pie dough" la metto un'altra voltaaaaaaa... Non ce la posso fare!!!

venerdì 18 novembre 2011

Antico Bonet alle Nocciole



I dolci al cucchiaio, quelli con le uova, da cuocere lentamente a bagnomaria, sono sempre stati la mia sfida. C'era sempre qualcosa che non andava, il sapore era sempre tendente all'uovo, e la consistenza bucherellata come un groviera.... L'errore era sempre lo stesso: probabilmente incorporavo troppa aria, e allo stesso tempo il bagnomaria era troppo caldo, ecco il perchè dei buchetti.

Il grande successo della Crème Brulée http://cucinadiviola.blogspot.com/2011/02/creme-brulee-la-sfida.html mi ha spinta a continuare, e quando ho visto questo antico bonet alle nocciole non ho saputo resistere.

Forse perchè questo dolce è la mia "madeleine", lo associo ai sapori della mia infanzia (in Piemonte si mangiava quello classico, al cacao), ho voluto tentare, ed è andata molto bene! La consistenza era perfetta, nemmeno una bollicina all'interno, era abbastanza in forma da poter essere tagliato a fette col coltello, ma allo stesso tempo morbido e scioglievole. Fantastico, ero proprio soddisfatta!







E' un ottimo fine pasto, e anche se le altre portate sono un po' pesanti, questo è piuttosto leggero e delicato, e non appesantisce affatto. Delizioso, le nocciole lasciano un aroma molto persistente ad ogni cucchiaino. Lo consiglio.




Antico bonet alle nocciole (ricetta di Sale & Pepe)


5 dl. di latte intero

100 gr. di nocciole (tonda gentile delle Langhe), tostate

150 gr. di zucchero

3 cucchiai di caffè ristretto

3 cucchiai di rum

60 gr. di amaretti secchi

4 uova

2 tuorli



Preparare il caramello con 50 gr. di zucchero e un goccio d'acqua.

Una volta pronto, caramellare uno stampo da plum-cake da 1 litro e lasciare raffreddare.


Tritare le nocciole tostate con un cucchiaio di zucchero, facendo attenzione che non si surriscaldino troppo. Pestare bene gli amaretti fino a ridurli in polvere, abbastanza fine, non devono esserci pezzi più grossi.


Portare il latte ad ebollizione. Una volta caldo, versarvi il restante zucchero e mescolare affinché si sciolga completamente.


In una ciotola sbattere le luova ed i tuorli senza incorporare aria, aggiungere gli amaretti, le nocciole tritate, il caffè molto ristretto ed il liquore.


Mescolare bene con la frusta in modo che tutto sia ben omogeneo, e che le nocciole siano ben sciolte ed amalgamate. Versare il latte caldo sul composto e trasferirlo nello stampo caramellato ormai freddo.


Cuocere in forno a bagnomaria a 170°, controllando che l'acqua non vada mai in ebollizione. Ci vorranno circa 45/50 minuti. E' pronto quando è resistente al tatto, ma vale anche la prova stecchino o coltello. La lama del coltello ne deve uscire perfettamente asciutta.


Toglierlo dal forno e lasciarlo raffreddare nel suo bagnomaria, quindi passare in frigorifero fino al momento di servire.


E' sempre meglio prepare questo dolce il giorno prima, in modo che abbia il tempo di raffreddarsi ben bene, e anche i sapori risulteranno meglio amalgamati fra loro.


Sapete cosa vi dico?

Lo rifaccio stasera, se domani si presentano ospiti improvvisi..... (sì sì, bella la scusa...!)


martedì 15 novembre 2011

Dita delle Streghe


Questa ricetta mi ha fatto divertire tantissimo, e avrei voluto postarla nel giorno di Halloween, ma davvero non ce l'ho fatta. La metto adesso, sperando che vi faccia sorridere ugualmente.


Non mi sembrava che queste "dita" fossero venute troppo bene, mi sembravano troppo gonfie, insomma di streghe con problemi circolatori. AHHAH AH AHAAAH Forse troppo lievito, la prossima volta le farò senza.


Però la conferma che fossero piuttosto mostruose mi è arrivata dalla faccia che ha fatto la mamma quando le ha viste. Ha stretto gli occhi e increspato le labbra, e mi ha detto "Non le mettere sul blog, sono troppo pauroseeee!!!" Detto fatto!!!! Eccole!!!


Ora la ricetta, ho usato quella di Giallo Zafferano:


100 gr. di burro


280 gr. di farina (ero a corto di farina e ho aggiunto un po' di integrale)


1 uovo


1 pizzico di sale


1 cucchiaino raso di lievito per dolci


1 bustina di vanillina


100 gr. di zucchero a velo


mandorle intere q.b.


Impastare come una frolla, prima burro e farina, poi zucchero, sale, vanillina e lievito. Per ultimo l'uovo intero.


Ottenuto un bell'impasto liscio, dividerlo in piccoli pezzetti e sagomarli a forma di bastoncino. Schiacciare un pochino in prossimità delle nocche e formare dei tagli orizzontali, a figurare le pieghine delle dita. Sistemare una mandorla intera su un lato dei biscotti, fungerà da unghia.


Per renderle ancora più raccapriccianti, colorare con un poco di gelatina o marmellata di frutta rossa, come fragola, lampone...


In forno a 170° per 20 minuti circa. Non devono brunire troppo. Da crude erano migliori, più "snelle" :)



P.S.: Non capisco perchè il blog non mi permetta di scegliere l'interlinea, c'è sempre un sacco di spazio tra una riga e l'altra, e non si riesce a modificare. Help!

giovedì 3 novembre 2011

Ristorante - Virgil's Real Barbecue, New York



Bene, abbiamo trovato questo ristorante sulla guida. O meglio, era lodato ed apprezzato da tutte le guide che abbiamo consultato, e anche on-line.

A ragione.

Un posto divertente, dove assaggiare specialità tipiche americane, soprattutto carne, naturalmente al BBQ, ma anche verdure, ottima birra, e ottimi dolci!!!!

Come si può vedere, l'atmosfera è molto informale!





Nella foto che segue, si può vedere la Texas Beef Brisket.
Beef Brisket, Slow Smoked, sliced to order and finished with Virgil's Barbecue Sauce.

Veramente deliziosa, questa carne!

Inoltre, si potevano scegliere due contorni.
Marco ha scelto Hickory Pit Baked Beans e Collard Greens w/Ham Hock.
Il tutto servito con Corn Bread.





Invece io ho scelto Cole Slaw e Cheddar Cheese Grits.
Anche io ho avuto il mio Corn Bread!! :)

Che sapori meravigliosi!





Il tutto è accompagnato dalla loro Virgil's Barbecue Sauce.





Per finire, Peanut Butter Pie.......................
Incredibile!!! Leggermente stucchevole, a lungo andare, ma comunque da assaggiare almeno una volta nella vita! :)







e Sweet Potato Pie...........
Stupenda!!!! Me ne sono innamorata, e ho cercato la ricetta. Ho trovato quella di Williams-Sonoma e l'ho voluta riprodurre. Presto la posterò sul blog.






In conclusione, tutto davvero delizioso. Adoro questa cucina tradizionale, con cose semplici ma ben fatte, sapori buoni, della terra... Ottima verdura, ottima carne, sapori armoniosi, insomma: da tornarci veramente.


Per la cronaca: partirei oggi stesso. :)


Virgil's Real Barbecue

152 West, 44th Street

(between Brodway and 6th Avenue)

New York, NY 10036

lunedì 24 ottobre 2011

Crostata Romantica alle Castagne



Fa freddo!
Questa crostata nasce perchè fa freddo, e si ha voglia di qualcosa di confortante...


Con le tantissime castagne che mi sono state regalate, ho voluto provare un dolce un po' diverso, non il solito dolce al cucchiaio che si fa con le castagne. Mentre lo facevo, le perplessità erano tante: chissà come verrà dopo cottura, chissà se l'accostamento di sapori sarà buono.... anche perchè....

Mi sono totalmente inventata il tutto!!!

Posso confermare: è buono!!!!! :)


Allora, per il guscio ho usato la ricetta della pasta frolla all'antica di Jamie Oliver:
250 gr. di farina
125 gr. di burro di buona qualità, freddo e tagliato a cubetti
50 gr. di zucchero a velo
scorza grattugiata di un limone
1 uovo gande da allevamento, all'aperto
una spruzzata di latte

Il procedimento è quello classico della frolla:
Lavorare la farina, il burro e lo zucchero con la punta delle dita, fino a ridurre tutto in briciolame.
Aromatizzare con la scorza del limone, e aggiungere l'uovo, intero.

Amalgamare con delicatezza, ma anche piuttosto velocemente, in modo da non scaldare la pasta. Se l'impasto risultasse troppo duro, aggiungere una spruzzata di latte, ad occhio, senza esagerare. Sarà più malleabile.

Formare una palla, appiattirla a forma di disco, ed avvolgerla nella pellicola. Mettere in frigo per circa mezz'ora, il tempo di preparare il ripieno e accendere il forno.

Trascorso questo tempo, riprendere la pasta dal frigo e stenderla con il matterello. Con questa dose, si fodera una tortiera da 26 cm. ed avanza anche un pochino di pasta per eventuali decorazioni.







Per il ripieno:
350 gr. di castagne, lessate e sbucciate
250 gr. di ricotta (ho usato ricotta gentile di capra)
1 uovo
80 gr. di zucchero
2 cucchiai di cacao amaro
3 cucchiai di rum scuro

Ridurre le castagne in purè, ed amalgamare tutti gli altri ingredienti, aggiungendo poco rum in più, se risultasse troppo sodo.

Ho dovuto fare molta forza su me stessa per non mangiare tutto il ripieno a cucchiaiate. Comunque, quello che è rimasto l'ho versato nel guscio di frolla, ho fatto alcune piccole decorazioni, con cuoricini e letterine, e ho infornato a 170° per circa 35/40 minuti.

Ognuno si regoli con il proprio forno, io la frolla non la cuocio a più di 170°, altrimenti il burro si scioglie e la pasta perde la forma.


Ecco l'interno:









Se riuscite a farla raffreddare, potete cospargerla con zucchero a velo.

Poi inizia il rosicchio!!! :)










Con questa ricetta mi piace partecipare al contest "La Torta d'Autunno", del bellissimo blog di Carolina, il cui link trovate qui di seguito:

lunedì 17 ottobre 2011

Arrosto di Tacchino alle Castagne


Autunno....
Comincia a fare freddo... odio l'autunno, con le sue sere buie... però.........

Amo le castagne!! E letteralmente adoro questi arrosti arrotolati con il loro ripieno dolce e salato...
Li faccio spesso, cambiando i ripieni, e naturalmente sempre rigorosamente "ad occhio".

Una fetta di fesa di tacchino: circa 800 gr.
Castagne, già lessate e pulite: 200 gr.
Prugne secche (ma morbide): 100 gr.
Prosciutto crudo: 100 gr.
Salsiccia: un pezzetto
Sale e pepe
Brandy e un poco di brodo vegetale, per la cottura


Dopo aver battuto la carne per appiattirla leggermente, foderarla con il prosciutto crudo, ed aggiungere tutti gli altri ingredienti: le castagne sbriciolate, le prugne tagliate in piccoli pezzetti, la carne della salsiccia sgranata.

Arrotolare l'arrosto e legarlo con spago da cucina.
Massaggiarlo con sale, pepe, un cucchiaio d'olio.

Io l'ho fatto cuocere in una pentola antiaderente, senza altro condimento, fatto rosolare, spruzzato con brandy e portato a cottura con un poco di brodo vegetale.

Lasciarlo leggermente raffreddare prima di tagliarlo, con un coltello affilato.
A volte, a seconda del ripieno, tende a sbriciolarsi.
Nel frattempo, aggiungere un cucchiaio di farina al fondo di cottura, per formare una salsina, con cui si napperanno le fettine di arrosto.







Mi piace tantissimo, i ripieni possono essere i più diversi, ci vuole poco a farlo, e la presentazione è sempre carina!


Mi è stato già chiesto il bisssssss :)


martedì 11 ottobre 2011

Blackberry and Apple Pie - Jamie Oliver



Con la premessa che è deliziosa, e che è finita in un attimo (fuggente), devo dire che non credo utilizzerò nuovamente la frolla per questo tipo di dolce ricoperto. Preferisco il "basic pie dough" di Williams-Sonoma, ad esempio, mi sembra più leggero e più malleabile della frolla.

Ad ogni buon conto, questa frolla di Jamie Oliver è decisamente ottima, e oltretutto tiene molto bene la forma. Forse la utilizzerò per dei biscotti di Halloween!!! Ho detto forseeeeee..... :)


Comunque, ecco la ricetta con le stesse parole di Jamie, mitico, unico, inimitabile Jamie (sono una fan eh eh eh ), tratta dal suo splendido libro "La Mia Cucina Naturale".
http://www.ibs.it/code/9788850217656/oliver-jamie/mia-cucina-naturale.html

P.S.: io ho usato 2 mele Granny e 4 mele Stark.



Torta di More e Mele, di Jamie Oliver

Questa è la torta di mele migliore del mondo. Non si può sbagliare quando si hanno ingredienti deliziosi come le mele Bramley, le more e lo zenzero dolce. La durata della cottura dipende dal tempo trascorso dalla raccolta delle mele: vi consiglio di cuocerle prima per ammorbidirle. Non so se ve ne siete accorti, ma le more che si trovano dal fruttivendolo sanno sempre di poco, a meno che siano state raccolte lì in zona: cercate di procurarvi more freschissime... oppure di raccoglierle voi stessi!

Ingredienti per 6-8:
1 dose di pasta frolla dolce all'antica (vedi più sotto)
50 gr. di burro, più quello per ungere
100 gr. di zucchero di canna, più quello per spolverare
2 grosse mele Bramley, sbucciate, private del torsolo e tagliate in 16 spicchi ciascuna
4 mele Cox Grange, sbucciate, private del torsolo e tagliate in 8 spicchi ciascuna
1 cucchiaio colmo di zucchero sciroppato, tritato
150 gr. di more
1 uovo grande da allevamento all'aperto o biologico, sbattutto
1/2 cucchiaino di cannella macinata



Per prima cosa preparate la pasta, avvolgetela nella pellicola trasparente e mettetela a riposare in frigorifero per almeno mezz'ora. Poi scaldate il forno a 180°. Mettete il burro e lo zucchero in una casseruola e, quando il burro si è fuso, aggiungete le mele, lo zenzero e un cucchiaio di sciroppo. Cuocete a fuoco dolce per 15 minuti con il coperchio, poi aggiungete le more, mescolate e fate cuocere per altri 5 minuti, ma senza coperchio.



Nel frattempo, togliete la pasta frolla dal frigo. Spolverate di farina il piano di lavoro, prendete metà della pasta e, con l'aiuto di un matterello infarinato, spianatela finchè non avrà lo spessore di poco meno di 1 cm. (per evitare che la pasta si attacchi al matterelo potete anche spianarla infilandola tra due fogli di carta oleata.) Ungete una tortiera bassa di 26 cm. di diametro e foderate con la pasta, eliminando quella in eccesso con un coltellino affilato.



Quando si sono raffreddate, passate le mele e le more in un setaccio, tenendo da parte il succo, poi trasferitele nella tortiera facendo una specie di montagna al centro. Versateci sopra con un cucchiaio metà del sugo. Spennellate i bordi della pasta con l'uovo sbattuto. Spianate l'altra metà della pasta, procedendo come avete fatto per la prima, e posatela in cima alla torta. Eliminate la pasta in eccesso e unite i bordi superiori e inferiori pizzicandoli con le dita. Spennellate la parte superiore della torta con l'uovo sbattuto rimasto, spolverate generosamente di zucchero e cannella e praticate un paio di tagli sulla parte superiore della pasta.



Appoggiate la torta su una teglia e mettetela in forno - sul ripiano più basso - per 55/60 minuti, finchè la pasta sarà diventata croccante e di un bel marroncino dorato. Servitela a fette, se volete con una generosa cucchiaiata di crema pasticciera.



Ecco una fetta:








Ecco una fetta rosicchiata!!!! :)









Ed ecco le dosi per la frolla all'antica di Jamie Oliver:


500 gr. di farina

250 gr. di burro di buona qualità, freddo e tagliato a cubetti

100 gr. di zucchero a velo

scorza grattugiata di 1 limone (oopure vaniglia)

2 uova grandi, da allevamento all'aperto

una spruzzata di latte


Il procedimento è quello per una normale frolla.

lunedì 10 ottobre 2011

Apple, 4S



martedì 4 ottobre 2011

Ristorante - Sarabeth's at Lord and Taylor, New York



Roasted Portobello Mushrooms Burger
Roasted Zucchini, Yellow Squash, Peppers, Tomato, Arugula and Smoked Mozzarella with Roasted Red Pepper Humms.

Ovvero: un hamburger senza hamburger!!!
Ovvero: un panino vegetariano!!!
Ovvero: delizioso, con patatine fatte in casa, croccanti e asciutte.


E poi, una bella tazza di caffè.
Fuori piove, dentro c'è l'aria condizionata.... insomma, non si queta mai !!! :)
E quindi un bel caffettone da sorseggiare con calma fa un piacere immenso.





Mi piace sempre andare da Sarabeth. Trovo che la qualità sia molto alta, sebbene i cibi siano di una semplicità disarmante.


E' fantastico per la colazione, ma anche un veloce lunch come il nostro ti rimette a posto con la giornata piovosa e ti dà ulteriore carica per lo shopping newyorkese!!!



Sarabeth at Lord and Taylor

5th Floor Restaurant
424 Fifth Avenue (39th Street)

New York

giovedì 22 settembre 2011

Ristorante - La Durée Champs Elysées, Parigi



La Durée merita un discorso a parte.
L'anno scorso a Parigi abbiamo imparato a conoscerla, e quest'anno, di passaggio solo un giorno, abbiamo cenato al ristorante sugli Champs Elysées.

Ci piace tantissimo l'atmosfera retro, così romantica, il servizio impeccabile, il fois gras acompagnato dal kouglof. Nell'attesa, portano sempre dei panini ai semi, con un rotolino di burro avvolto nella carta col loro inconfondibile logo (nella foto sopra).


A seguire, ecco il fois gras. A chi è venuta l'idea di servirlo con il macaron allo zenzero, macchiato di crema al limone, e un rametto di timo? Non lo so, ma vederlo è un piacere per gli occhi, e assaggiarlo una delizia non solo per il palato, ma anche per la mente.

Fois gras de canard au macaron rose gingembre et son kouglof Ladurée.






Il kouglof l'ho fatto anch'io, proprio per servire un fois gras che avevamo comprato a Parigi, utilizzando con successo la ricetta del loro famosissimo libro verdolino... http://cucinadiviola.blogspot.com/2010/10/kouglof-la-duree.html




Non vi venga in mente di chiedere acqua minerale, a Parigi!
A Parigi, sempre e soltanto "une carafe d'eau"! Bisogna dire che questa ha il suo stile.





Ma veniamo ai dolci.






Carré Chocolat: Biscuit macaron chocolat noir, fines feuilles croustillantes de chocolat noir et mousse sabayon chocolat.

Quasi ti dispiace mangiarlo, da tanto è perfetto e ben fatto. Ma appena lo assaggi, lo trovi delizioso. Non ho parole sulla fogliolina d'oro al centro. Charmant.



Per finire:


Millefeuille pralinè : Pate feuilletée caramélisée, crème pralinée, praliné d'amandes et noisettes croustillantes.


A questo punto, veramente, no comment.



La Durèe Champs Elysées

75, Avenue des Champs Elysées

75008 Paris



giovedì 15 settembre 2011

Ristorante - Terrace 5, MOMA, New York





Adoro il MOMA, tra quelli che ho visto è uno dei musei che amo di più. Non conosco l'artista, ma questo cubo di Rubik mi sembra geniale. Sono contenta di averlo visto.


Ma passando alle cose culinarie...






Roasted cauliflower and Bayley Hazen blue cheese tart (red endive & arugula salad, fresh cherries, lemon vinaigrette). Ovvero, quiche di cavolfiore e formaggio erborinato con insalatina di rucola e indivia, ciliegie fresche e vinaigrette al limone.


Deliziosa!




Si gela.

Questi americani mettono l'aria condizionata a palla, a manetta, al massimo insomma. Il risultato è che dopo la mattinata a girare per le sale del museo, ci vuole una sosta non tanto per mangiare, quanto per scaldarsi.


Ecco perchè il tè caldo (organic, naturalmente), la cui bustina si intravvede nella foto.








Selection of five cheeses.


Ora, francamente, dire quali formaggi abbiano portato, assieme ad un ottimo pane di segale all'uvetta e alla marmellata di albicocche, pare difficile. Ma la qualità era veramente fantastica, e non bisogna lasciarsi distrarre dalla presentazione un po'.... rustica, diciamo così.


Da non perdere la vista dalla terrazza.

Andateci, se potete!




Terrace 5 - The Carrol and Milton Petrie Cafè

The Museum of modern Art

9 West, 53rd Steet (btw 5th and 6th Ave.)

5th Floor

New York

martedì 13 settembre 2011

Ristorante - Brasserie, New York







Incredibile la varietà dei ristoranti di new York. Per noi abituati in piccole città è fantastico poter scoprire ogni giorno cucine nuove, nuovi piatti, nuovi ambienti.




Look modernissimo per questa brasserie francese nel Midtown, che rimane sulla 53th, 100E. La sala da pranzo può sembrare fredda a prima vista, ma guardando meglio, si scopre che i separeè con divani in pelle creano piccoli salottini quasi privati.


Executive Chef: Luo Dimnet, francese dell'Alsazia.


La qualità del cibo è eccellente. come la Tuna tartare, cilantro, ginger della foto sopra.


Da non perdere anche i "sides": le classiche patatine sono fatte al momento (si aspetta un po'), asciutte e con un punto di frittura perfetto, mentre i sautéed spinach gustosi e freschissimi. A parte, due diversi tipi di senape, il classico Heinz e una piccola bottiglietta di Tabasco.


Per accompagnare, una baguette avvolta nella sua carta, e burro leggermente salato. Servizio ottimo. Ottimo anche l'espresso, Lavazza.





Consigliato assai.

lunedì 25 luglio 2011

Spaghetti Integrali al Ragù di Gamberi


Torniamo alla dieta.

Torniamo alle padelle fatte in graniglia di pietra, antiaderenti, per fare questa ricetta semplice e che tutti amano...


Per due persone:
160 gr. di spaghetti integrali
150 gr. di gamberi freschissimi
3/4 zucchini medi
10 pomodorini ciliegia


Ho sgusciato i gamberi, tolto il budellino, pulito bene e tagliato a piccoli pezzetti.
Ne ho lasciato intero qualcuno per decorazione.

Ho mondato gli zucchini e li ho tagliati a fettine sottili, e fatti passare in padella, con aglio e origano. Ho aggiunto i pomodorini ciliegia tagliati a metà, e li ho lasciati appassire.


Ho fatto bollire l'acqua e cotto la pasta tenendo il tempo di cottura un paio di minuti indietro. Con l'acqua della pasta ho bagnato le verdure, e aggiunto sale, pepe, erbe aromatiche.


Quando mancavano pochi minuti alla fine della cottura della pasta, ho aggiunto i gamberi alle verdure, e li ho fatti saltare velocemente. Ho fatto saltare molto velocemente anche quelli interi e li ho tolti e tenuti da parte.


Scolata la pasta, l'ho fatta saltare in padella, terminandone la cottura e facendo insaporire.

Ho impiattato e decorato con i gamberi interi. E' semplice, ma delizioso.






giovedì 21 luglio 2011

Bagni Pino, Albisola



Ogni tanto uno strappo ci vuole...
Si sa, le diete sono fatte per fare uno sgarro, a volte. Solo a volte.

E se c'è desiderio dei vituperati zuccheri semplici, allora meglio scegliere qualcosa di veramente buono, qualcosa per cui valga la pena fare qualche minuto in più di bicicletta, o di camminata.

Per noi, le bavaresi create dal cuoco del Ristorante dei Bagni Pino, sono questo qualcosa.
Qui abbiamo assaggiato la versione al caffè, accompagnata da crema alla vaniglia, ed una spolverata di zucchero a velo e polvere di caffè.

Mitici Bagni Pino!!!

Isn't that delicious?

lunedì 18 luglio 2011

Bento Twins





Sempre nell'ottica della dieta, quasi tutti i giorni ci portiamo in ufficio il nostro pranzo. Almeno sappiamo la qualità di quello che c'è dentro, l'esatta quantità, l'esatto dosaggio di condimento e via discorrendo...


In questo caso ho messo fesa di tacchino cotta alla pietra, erbette a vapore, e tanta anguria. Nelle bottigliette un cucchiaino d'olio e nella mia anche un po' di aceto. A parte una fettina di pane integrale.


E' molto comodo il Bento, in questo caso, e sebbene i miei Bento non siano eccezionalmente artistici, tuttavia riesco a mettere carboidrati, proteine, fibre, e tanta frutta. Tutto quello che è previsto nella nostra bella dieta.




Per gli appassionati del genere, il mio è un Shokuiku grigio, mentre quello di Marco è un Wave Crest, come si può vedere nella foto qui sotto.


Entrambi comodissimi.









Normalmente i nostri Bento sono gemelli!!!

Eccoli qui, uguali uguali...








Sono molto contenta: buono, salutare, pratico!

Al prossimo Bento!!!

lunedì 13 giugno 2011

Riso Integrale ai Calamaretti


Con questo post vorrei inaugurare una nuova sezione, quella della cucina leggera.

Dopo un lungo periodo in cui non sapevo cosa pubblicare, perchè ho un po' abbandonato i manicaretti, o i piatti elaborati di prima, mi sono resa conto che le cose che mangiamo ora sono molto belle e molto buone, e quindi ho deciso di pubblicare tutto (o quasi, via, lascerò perdere l'uovo sodo!!!!!).

Infatti stiamo facendo una dieta, e siamo molto contenti dei risultati. Soprattutto, siamo contenti anche del fatto che la nostra alimentazione è diventata molto più varia, e ricca di verdura e frutta.


Qui si tratta di un riso integrale, alimento che abbiamo scoperto sempre per la dieta (così come la pasta, o il pane integrali), e che ci è piaciuto molto sia come "aspetto", così colorato e primaverile, sia come sapore.

Ingredienti, per due persone:
180 gr. di riso integrale
200 gr. di calamaretti puliti
100 gr. di pomodorini ciliegini
100 gr. di zucchini
1 spicchio d'aglio, origano, sale, peperoncino

Far cuocere il riso per il tempo indicato sulla confezione. Il riso integrale richiede un poco più di tempo rispetto al riso bianco, ma è molto saporito e profumato.

Mentre il riso cuoce, far arrostire i calamaretti tagliati finemente in una padella antiaderente, e aggiungere i pomodorini tagliati a metà e le zucchine a fettine sottili.

Unire uno spicchio d'aglio, e aromi a piacere. Noi abbiamo messo origano, sale, peperoncino.








Queste strepitose padelle (e pentole) ritratte nelle foto, permettono di cuocere senza aggiunta di grassi (nemmeno una goccia d'olio), come se si cuocesse alla brace, o sulla pietra. Sono davvero fantastiche.



I pomodorini rilasceranno un poco di acqua, che formerà un ottimo sughetto saporito...



Quando il riso è a cottura, aggiungerlo ai calamaretti, e farlo leggermente saltare, come nella foto qui sotto.



Pronto!!!










Veramente un bel condimento!! Ci è piaciuto molto!!!




giovedì 28 aprile 2011

Torta Battesimo Gabriele (Momenti di Gloria)






Con questa torta ho avuto il mio momento di gloria. :)

Tutti, al battesimo del piccolo Gabriele, hanno domandato, hanno voluto sapere...

Si tratta di un pan di spagna farcito con crema pasticciera (metà bianca e metà al cioccolato) con bagna non alcolica al fior d'arancio, copertura e decorazioni in pasta di zucchero. Bordino di palline in pasta di mandorle.

I bambini presenti alla festa si sono scatenati e, dopo il taglio della torta, hanno fatto "accuratamente" sparire chi l'orsetto, chi una scarpetta, chi un dado. Anche le rose, che avevo fissato alla torta con degli stuzzicadenti, sono state mangiate come lecca-lecca.

Divertente!

Soprattutto, per me una grandissima soddisfazione vedere quanto sia piaciuta, prima esteticamente, e poi all'assaggio.








Ho utilizzato una tortiera rettangolare di 23cm x 33cm x 5 cm, e ho fatto due pan di spagna da 10 uova ciascuno. La quantità di impasto era perfetta per l'altezza della tortiera.

Ho preparato una bagna con acqua e zucchero, e l'ho profumata con una scorza d'arancia e un pochino d'acqua di fior d'arancio.

Ho poi fatto un litro e mezzo di crema pasticciera, l'ho divisa in metà. Una metà l'ho lasciata bianca e l'altra metà l'ho aromatizzata con 200 gr. di cioccolato fondente.

La copertura è in pasta di zucchero, e così tutte le decorazioni, tranne la bordura di palline, in pasta di mandorle.



Alcuni dettagli.

Il bavaglino.



L'orsetto.




Le scarpine. In rete si trova un template (un modello), da stampare, ritagliare, e poi applicare sulla pdz per avere la giusta forma.







I dadi con l'alfabeto.





Le rose. Questa volta ho seguito il metodo Wilton, e devo dire che sono piuttosto soddisfatta.






Le calle. Me le sono un po' inventate...





Un'idea delle dosi, da fissare giusto per la prossima volta:


Pan di spagna (dosi per una tortiera, da raddoppiare per due):

10 uova

375 gr. di farina

375 gr. di zucchero

due bustine di vanillina


Crema pasticciera:

12 tuorli

300 gr. di zucchero

90 gr. di farina

1 lt. e 1/2 di latte

due bustine di vanillina

200 gr. di cioccolato fondente per la parte nera


Per la bagna non ho fissato dosi, sono andata totalmente a caso, assaggiando di volta in volta e aggiustando secondo il mio gusto.


La pasta di zucchero invece è sempre la stessa, quella della Torta Fiorita di San Marco.

L'ho triplicata. Circa 400 gr. sono serviti per la copertura, il resto per le decorazioni.